Forum Open Air 2024
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Camping Miravalle, dove il piccolo è bello

Una piccola struttura in Val di Fassa che ambisce a espandersi pur continuando ad offrire una accoglienza a carattere familiare. La storia di questo campeggio è abbastanza lunga. Risale infatti al 1963 la prima licenza per avviare l’attività e porta il nome del nonno Francesco

Una piccola struttura in Val di Fassa  che ambisce a espandersi pur continuando ad offrire una accoglienza a carattere familiare

Il camping Miravalle è a Campitello di Fassa, vicino a Canazei, quindi in una ottima posizione per chi in estate ama passeggiare per la montagna e godersi il relax degli spazi aperti e verdi che offrono le montagne trentine, come il Gruppo del Sella, Il Pordoi, e la regina delle dolomiti, La Marmolada tutti  a un passo dalla struttura ricettiva; oppure per gli appassionati degli sport invernali, essendo a due passi dai più famosi comprensori sciistici, come il Col Rodella, porta ideale per accedere al carosello sciistico del celebre Giro dei quattro passi e di tutto il comprensorio del Dolomiti Superski.

Il camping tra i suoi molti servizi nel periodo invernale mette a disposizione degli ospiti un servizio skibus, che collega tra loro tutti i paesi della valle, da Moena a Canazei mentre in estate istituisce un free shuttle per il centro acquatico Dolaondes di Canazei. E’ dotato di piazzole “standard”, completamente inerbate e dotate di allaccio per la luce, e “superior” con in più attacco tv e scarico e carico acqua in estate direttamente in piazzola. Ma anche i “non campeggiatori” possono approfittare della ospitalità e dei servizi del Miravalle per le loro vacanze in Val di Fassa. La struttura dispone infatti di appartamenti, in case costruite secondo la più genuina architettura montana dalle stanze rivestite in caldo legno. Ovviamente al Miravalle è possibile svolgere una nutrita serie di discipline sportive: mountain bike, trekking, e soprattutto divertirsi presso il centro sportivo “ischia” con cui è convenzionato muovendo i primi passi nella palestra artificiale di roccia sotto lo sguardo di un’esperta guida, oppure facendo una partita a tennis, a calcetto, pallacanestro o pallavolo. E per gli amanti del genere c’è pure un campo bocce, il minigolf ed un campo scuola per golfisti.

A gestire il Miravalle è Manuel Capovilla, che ama definirsi il factotum di questa struttura abbastanza piccola. E’ infatti lui a occuparsi dell’amministrazione, dei contatti e rapporti con i clienti, a risolvere le piccole e grosse questioni che riguardano la gestione quotidiana mente quando la stagione estiva e invernale entra in pausa passa alla manutenzione e a progettare interventi di ristrutturazione e migliorie.

La storia di questo campeggio è abbastanza lunga. Risale infatti al 1963 la prima licenza per avviare l’attività e porta il nome del nonno Francesco, il quale ebbe l’idea e l’ispirazione di adattare qualche decina di metri quadrati di prato di sua proprietà all’accoglienza solo estiva dei campeggiatori, che all’epoca ancora potevano definirsi dei pionieri della vacanza open air, ai quali bastava un po’ di spazio per piantare i picchetti della tenda, un posto dove accendere un fuoco e magari un piccolo albero a fare da parasole.

Una prima tappa importante per la trasformazione di quell’area di sosta è stata quando la licenza è passata ai genitori, Luciana e Renato, i quali hanno adottato uno stile più imprenditoriale. Per prima cosa hanno costruito il primo edificio in muratura per adibirlo a servizi, bar e reception. In seguito hanno acquistato altri terreni per aumentare il numero delle piazzole e costruito un secondo edificio per adeguare il numero dei servizi all’ aumentata capacita ricettiva. Quando negli ultimi anni il “bastone del comando” è passato a Manuel Capovilla e alla sorella la ricettività è ancora aumentata come è aumentata anche la qualità dei servizi, mentre l’offerta è stata differenziata in base ai diversi tipi di piazzole e con l’acquisizione degli appartamenti. Inoltre è stata inserita la ristorazione e sono stati ristrutturati gli spazi comuni, diventati più accoglienti mentre una rinnovata attenzione è stata riservata a chi sceglie di soggiornare con la propria tenda

Come accade in quasi tutte le aziende però non sempre è andato tutto liscio e anche il Miravalle ha attraversato dei periodi di crisi, tuttavia come dice il signor Capovilla lui e i suoi collaboratori hanno sempre creduto nella capacità dell’azienda, e delle persone che vi lavorano, di adattarsi ai cambiamenti, sia quando hanno riguardato la domanda, che negli ultimi decenni ha richiesto profondi interventi e investimenti, che la destinazione turistica e il territorio; pertanto la crescita è sempre stata costante .

Signor Capovilla, come si è evoluta nel tempo la vostra filosofia imprenditoriale, dagli inizi ad oggi?

«All’inizio della nostra avventura non c’era una vera e propria filosofia alle spalle del nostro lavoro ma semplicemente la voglia di realizzare un progetto di vita. Con il passare degli anni e con la sempre maggiore consapevolezza del mercato ci siamo orientati verso una filosofia aziendale più strutturata che abbia come centro la qualità del prodotto che offriamo».

«Con il passare degli anni e con la sempre maggiore consapevolezza del mercato ci siamo orientati verso una filosofia aziendale più strutturata che abbia come centro la qualità del prodotto»

Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono attualmente la struttura e incontrano il maggior gradimento da parte della clientela?

«Partiamo dal presupposto che godiamo di una posizione privilegiata poiché siamo a due passi dal centro di Campitello, con i suoi negozi, bar, edicole, e dagli impianti di risalita ma allo stesso tempo in una zona estremamente tranquilla. Il nostro cliente apprezza il clima famigliare che cerchiamo di trasmettere e la cura, che definirei maniacale, del verde».

Quali investimenti avete in cantiere nel breve e medio termine?

«Nel prossimo futuro dobbiamo cercare di offrire maggiori servizi agli ospiti, come una zona benessere e qualcosa di specifico per i nostri piccoli ospiti. Inoltre pensiamo ad un ampliamento ulteriore della ricettività con l’istallazione di case mobili, bungalows o appartamenti».

Qual è il rapporto che ha la vostra struttura col territorio circostante?

«I campeggi portano in generale un notevole indotto alle comunità circostanti anche se non sempre questo viene riconosciuto. Purtroppo sono gli stessi enti locali a non rendersi conto di cosa significa avere un campeggio o un villaggio sul loro territorio e quindi neppure pensano a coinvolgere le strutture, o a farsi coinvolgere, in iniziative che potrebbero valorizzare le risorse locali. Credo che ciò dipenda anche dalla scarsa conoscenza che ancora molti amministratori hanno del turismo all’aria aperta. Comunque facciamo alcune cose con altre strutture, sempre appartenenti alla nostra famiglia».

Quale impegno e quali strutture sono necessarie ad un campeggio che resta aperto anche nella stagione invernale?

«Temperature sotto lo zero e presenza di neve per molti mesi comportano una manutenzione ed una cura straordinaria in tutte le aree del campeggio nonché investimenti maggiori in termini di costi di costruzione e di mantenimento. A questi si fa normalmente fronte in modo naturale dato che viviamo qui da sempre; tuttavia sarebbe una buona cosa se i legislatori dimostrassero una maggiore sensibilità e comprensione delle diverse esigenze del turismo all’aria aperta in ambiente montano. Ad esempio si dovrebbe permettere alle strutture di disporre di maggiori volumi edificabili visto che i servizi e le attività che in estate si svolgono all’aperto in inverno hanno bisogno di spazi chiusi e riscaldati»

«Nel prossimo futuro dobbiamo cercare di offrire maggiori servizi agli ospiti, come una zona benessere e qualcosa di specifico per i nostri piccoli ospiti»

Per rimanere in tema, qual è l’atteggiamento degli enti locali e della Provincia autonoma nei confronti del turismo all’aria aperta?

«Come ho già detto a livello locale vi è talvolta scarsa sensibilità per uno dei pochi settori che negli ultimi anni ha avuto tassi di crescita superiori a tutti gli altri comparti. Per quanto riguarda la nostra Provincia autonoma nonostante si sia data una normativa che ha radicalmente migliorato il quadro legislativo aprendo interessanti prospettive, aspettiamo ancora di avere ampi spazi di confronto per poter illustrare agli amministratori le nostre istanze, peraltro ben rappresentate dalla Faita, in modo da consentirci di migliorare e sviluppare il nostro settore rendendolo sempre più aderente alle richieste e alle tendenze del mercato. Soprattutto adesso che il maremoto pandemico ha mostrato le potenzialità e la capacità di resistenza e ripresa dell’open air»

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