Non tutte le crisi vengono per nuocere ma tutte possono provocare scossoni sistemici troppo forti per essere assorbiti e gestiti. L’attuale crisi di governo, con il Presidente della Repubblica che ha rimandato il governo ad una verifica in aula per una eventuale ulteriore maggioranza (necessaria a formare un Draghi-bis) deve infatti risolversi in tempi brevi.
Stavolta non “ce lo chiede l’Europa” no, stavolta siamo noi che abbiamo dato la nostra parola ad un cronoprogramma di riforme per accedere ad un sostanzioso pacchetto di sussidi e investimenti (il famoso PNRR) per modernizzare il Paese, elargito a rate e sulla base della verifica dei progressi compiuti. In sostanza: se il parlamento non approva nei tempi previsti una riforma, se non arriva in tempo il decreto attuativo o se a Bruxelles si accorgono che la riforma non è altro che uno “specchietto per le allodole” la seconda tranche di sussidi e prestiti di cui abbiamo tanto bisogno, non viene elargita, con (probabile) caduta del governo in tal caso.
Ora, secondo la fondazione Openpolis tramite la piattaforma OpenPNRR, al 30 giugno, risultavano effettivamente completate appena il 48,93% delle riforme previste rispetto al 59,03% da raggiungere entro la fine del trimestre (ricordiamo che i dati sono quelli forniti esclusivamente dal Ministero di Economia e Finanze) e che, gli investimenti effettivi, sono del 23,21% rispetto al 29,59% previsti entro la fine del trimestre. Insomma siamo indietro verrebbe da dire e avremmo bisogno di uno sprint (magari anche di uno spritz per festeggiare) e invece ci troviamo in piena crisi di governo con il rischio di paralisi o di nuove elezioni.
Rischio perché, slitterebbero così molte delle calendarizzazioni alla Camera ed al Senato ed il Governo resterebbe in carica solo per gli affari correnti e tutti i proggetti sul turismo sostenibile, sul turismo lento e sulla destagionalizzazione verrebbero meno. Insomma, in questo momento più che mai, non possiamo permetterci una “paralisi” dell’amministrazione ma abbiamo bisogno che l’azione legislativa e di governo, procedano avanti spedite per poter attuare le riforme preposte ed il PNRR.