Alberto Granzotto, Presidente Faita-FederCamping esprime la posizione della federazione sul tema delle concessioni demaniali: “Il tema delle concessioni balneari va avanti da tanto (troppo) tempo, ma la fretta con cui si sta affrontando la questione – con l’accelerazione impressa negli ultimi mesi – potrebbe rivelarsi cattiva consigliera.
Lo abbiamo detto nei giorni scorsi assieme a Federalberghi e ad altre associazioni, lo ribadiamo oggi, alla luce della decisione di rinviare ai prossimi decreti delegati la definizione degli indennizzi alle imprese: non si faccia di tutta l’erba un fascio.
Occorre salvaguardare le peculiarità delle strutture: il dibattito sulla riforma delle concessioni demaniali turistiche non può non considerare l’esistenza di una realtà sfaccettata, che ha bisogno di risposte diverse, concrete e precise.
Comprendiamo le ragioni del Presidente del Consiglio sulla necessità di stringere i tempi, ma proprio perché condividiamo l’esigenza di fare finalmente chiarezza sulla materia, riteniamo necessario mettere a fuoco le differenze tra le diverse categorie di attività che si svolgono sulle aree demaniali.
Insistiamo sul fatto che tutti i concessionari uscenti debbano essere tutelati, prevedendo congrui indennizzi nei casi in cui la concessione non venga rinnovata. Allo stesso tempo, riteniamo che debbano essere considerati i casi in cui l’attività su suolo in concessione sia connessa con un’attività su suolo privato. È il caso delle spiagge che ospitano i clienti delle strutture ricettive prospicienti o comunque collegate con le strutture stesse.
Se queste imprese venissero private della concessione, subirebbero una mutilazione doppia, che non potrebbe essere compensata dall’assegnazione di una nuova area in altra posizione.
Ulteriori particolarità riguardano le aziende che gestiscono una pluralità di strutture (per le quali è necessaria una spiaggia per ogni campeggio) e le aziende di più grandi dimensioni (che necessitano di spiagge di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva).
Chiediamo parametri ad hoc, prevedendo inoltre che, in caso di mancato rinnovo della concessione, l’indennizzo sia commisurato al danno complessivo che la mutilazione infligge all’impresa.
Se si facesse di tutta l’erba un fascio si dimostrerebbe di non aver compreso la complessità di un sistema e di strutture che si reggono sull’equilibrio di più componenti. Si straccerebbe il lavoro di intere generazioni che hanno fatto del Veneto la capitale europea del turismo all’aria aperta”.