L’Italia quest’anno tornerà in termini di arrivi e presenze presumibilmente ai numeri del 2019 ( con 65 milioni di arrivi, per un totale di 436 milioni di notti trascorse e 131,8 milioni di turisti). Bisogna poi considerare che il settore del turismo in Italia vale il 13% del PIL considerato anche l’indotto ed occupa circa il 6% della forza lavoro attiva.
Gran parte degli arrivi, così come i pernottamenti si verificano nella stagione estiva ed in particolar modo nel mese di agosto, che vede la “coincidenza” tra la maggioranza delle ferie degli Italiani e gli arrivi dei turisti stranieri. Lo stesso Ministro Garavaglia ha più volte detto che bisogna “lavorare di concerto per evitare il fenomeno di overtourism e favorire la destagionalizzazione in modo da rendere più sostenibile il turismo in Italia”.
Ovviamente se da un lato, non possiamo agire direttamente sulla componente degli arrivi esteri (non possiamo vietare gli ingressi in determinati periodi), possiamo però riorganizzare le vacanze degli italiani in modo che abbiano più giorni di ferie magari non coincidenti tutti nel mese di agosto, cosiderato “caldo” dagli esperti.
Per esempio, se il sistema scolastico prevedesse un calendario per le vacanze simile a quello francese (con molte ferie distribuite durante l’anno invece di 3 mesi in estate come da noi), molte imprese potrebbero organizzarsi di conseguenza e tante famiglie potrebbero decidere di andare in vacanza a luglio o a settembre, con costi inferiori, destagionalizzando il sistema e beneficiando di numerosi vantaggi.
Sono infatti molti gli studi, sul fronte dell’insegnamento, che hanno dimostrato come lunghi periodi di ferie non siano “propriamente salutari” per l’apprendimento ma che anzi, rischino di aumentare le disuguaglianze fra gli studenti e come, avere la possibilità di fare corsi alternativi o riprendere la scuola (adeguatamente attrezzata con aria condizionata) ad agosto, permetterebbe così di raggiungere un duplice scopo.
Ora si immagini, la stragrande maggioranza delle strutture turistiche aperte da marzo-aprile fino ad ottobre, come fanno la maggior parte dei campeggi italiani, permettendo così la distribuzione dei flussi turistici durante tutto l’anno o quasi e permettendo così ai territori di respirare e di pianificare i flussi turistici. Tale sistema non porterebbe solo una riduzione dell’overtourism ma anche un rafforzamento del settore turistico in generale ed una riduzione della sua stagionalità.