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EXPO 2030: Roma ci crede

Roma candidata ad expo 2030

La città eterna si prepara alla sfida per la candidatura per EXPO 2030

Dopo il successo di expo 2015, l’italia, Roma, il Campidoglio con l’ex sindaca Virginia Raggi ed il neoeletto Roberto Gualtieri, ci credono. Anche al MAECI (il Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale) e a Palazzo Chigi, sono pronti a far sì che dopo la doppietta PNRR-Giubileo del 2025, la Capitale, la città eterna che non cambia mai, possa avere una ulteriore occasione di rinascita e cambiamento.

Ma come mai l’expo è così importante? non solo per i numeri di Milano che fece ben 21,5 milioni di visitatori provenienti da 140 paesi e permise la rinascita ed il rilancio della capitale economica d’Italia che adesso apporta, da sola, il 10,3% del PIL nazionale, ma anche perché sarebbe una modalità, quella di puntare e di tornare a puntare sui grandi eventi anche se a distanza di molti anni, in modo trasversale e nonostante le possibili alternanze politiche, che permetterebbe un vero rilancio ed una vera e propria rigenerazione urbana continua della città.

Per il Turismo, si prospetta, un vero e proprio boom, se considerato alla situazione attuale, con cassonetti pieni e turisti che scappano letteralmente dopo due giorni di turismo “mordi e fuggi”, alimentato da strutture extralberghiere, spesso abusive ed inadeguate. Il Piano, potrebbe portare fino a 45 miliardi di investimenti, 200.000 posri di lavoro di cui la metà stabili a manifestazione conclusa. Il tema quello dello sviluppo tecnologico, della rigenerazione, della “città in 15 minuti” e della rigenerazione urbana, con il prolungamento della linea B fino a Casal Monastero, del completamneto della linea C e della chiusura dell’anello ferroviario con una vera e propria “circular line”.

Il Governo, dicevamo, ci crede, ed ha stanziato ben 15 milioni nei prossimi due anni anche se molti progetti sono già stati presentati, la città orizzontale infatti vedrebbe la nascita di tre hub tecnologici, fra Tiburtina, Ponte Mammolo e San Basilio, ed una riqualificazione e pulizia anche del fiume Aniene. Insomma Roma ci crede, il Governo pure e per incere la sfida contro Mosca, Riad, Odessa e Busan e riportare in europa l’esposizione più importante del mondo, vorrebbe l’appoggio ed il sostegno pieno della Commissione Europea che, come fece Prodi nel 2006, si spese pubblicamente per Milano.

La vittoria della candidatura, nonostante Roma, apparte Mosca sia la sola capitale europea presente, non è scontata, per convicere i membri del Bie, il Bureau international des expositions, composto da 170 paesi, servirà tutto il peso del blocco die 27 e degli alleati NATO da contrapporre al peso della capitale moscovita, unica degna avversaria, data l’alta probabilità che l’expo torni in europa dopo il 2025 ad Osaka in Giappone.


Insomma, per il turismo, per la capitale, per l’Italia sarà una dura partita da giocare ma chissà che anche per l’expo non si possa usare lo slogan ” it’s coming home…no, it’s coming Rome!”.

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