Forum Open Air 2024

Riparte il turismo invernale

Pesano i rincari ma si prevede un fatturato in crescita per questa stagione del turismo montano

Riparte tra mille difficoltà il turismo invernale, tra aumenti delle bollette e l’inflazione che si fa sentire. Se le stagioni 2020 e quella 2021 hanno subito pesanti perdite per il covid e l’avvio a singhiozzo, adesso si può ripartire anche se non mancano i segnali premonitori di una tempesta perfetta. È quanto emerge dall’indagine di Skipass Panorama Turismo, osservatorio italiano del turismo montano di Jfc, secondo cui quest’anno i rincari saranno marcati e sentiti particolarmente sia per gli operatori, che per le famiglie in vacanza. Il fatturato sarà di 9 miliardi e 512 milioni, con un incremento di ben 772 milioni di euro rispetto alla stagione 2021/2022 pari all’8,8% di crescita complessiva. Ma attenzione, se da un lato ci sarà un aumento dei ricavi, dall’altro è vero che questi serviranno a compensare l’aumento delle bollette specialmente di quelle energetiche e per il riscaldamento delle strutture, compresi alberghi e campeggi. Senza contare poi l’aumento dell’inflazione e degli altri costi che le strutture dovranno sostenere come sottolinea Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio.

Gli utili per la filiera si stimano quindi in calo di circa dieci punti percentuali, proprio per gli alti costi di gestione. Ma attenzione, anche le famiglie che sceglieranno di trascorrere una vacanza sulla neve, rischiano di pagare un conto molto salato: 1.308 euro ad adulto e 3.400 euro per un nucleo familiare composto dai genitori e da un figlio di età inferiore agli 8 anni. Il weekend costerà in media 487 euro a persona e 1.412 euro a famiglia. Il che, rispetto allo scorso anno, si tratta di un +11%, con un incremento di 129 euro a persona, che diventa per il nucleo pari a 425 euro. Per quanto riguarda i weekend, l’aumento sarà anch’esso alto rispetto alla scorsa stagione invernale, in quanto si calcola un +13,5%, che si traduce in 58 euro di maggiori spese ad adulto e in 335 euro per la famiglia.

L’analisi dell’osservatorio però, analizza bene i prezzi e li mette in relazione all’intera filiera della neve nel nostro Paese: ricordiamo quindi che sì gli aumenti sono marcati ma sono necessari per fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette e non prevedono margini di guadagno. Così aumenteranno anche il costo delle notti in albergo e degli skipass, rispettivamente dell’11,6% e dell’11,8%. Infine Assoutenti certifica questi rincari, stimando gli aumenti per una “famiglia tipo” per la classica settimana bianca tra il 15 ed il 18% in più rispetto alla stagione precedente. Insomma, tirando le somme, il turismo invernale non se la passa tanto bene e gli operatori aspettano con ansia i provvedimenti del governo per poter porre un freno alle alte spese energetiche.

Ultimi aggiornamenti

In base a quello che hai letto