Venezia non è una città come le altre: sorge sull’acqua, ha una storia incredibile e dei palazzi meravigliosi ma sopratutto una posizione invidiabile. Da sempre la Serenissima grazie alla sua posizione ha potuto prosperare nei commerci e gente da ogni luogo si recava a Venezia, per commeciare mentre adesso…per turismo!
Ebbene il turismo a Venezia non è una novità, né tantomeno il fenomeno dell’overtourism definito dall’Organizzazione mondiale del turismo come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”.
Da oggi infatti i residenti nel centro storico sono scesi sotto i 50.000 (per la precisione 49.999) dai 145.000 del 1960, uno spopolamento lento ed inesorabile che ha portato molti amministratori a chiedersi come fare per fermare il fenomeno. Basterà il numero chiuso per ridurre il sovraffollamento di turisti e l’esodo dei residenti? lo spostamento delle “grandi navi” con il loro divieto di transito per il canale della giudecca, sarà sufficiente?
Secondo i residenti, interpellati dal quotidiano La Repubblica, il problema sono i grandi fondi di investimento che a Venezia investono in Hotels il più possibile data l’alta rendita del settore turistico ricettivo in città, favorendo così l’overtourism e indirettamente lo spopolamento.
Insomma per salvare Venezia dall’overtourism forse non basterà il numero chiuso e la lotta agli affitti abusivi ma ci vorrà anche una più attenta pianificazione dei bisogni della città e dei suoi cittadini.