L’accessibilità nel turismo Open Air: sfide, opportunità e progetti

Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, ha aperto le sue porte a Riva del Garda dal 3 al 5 febbraio 2025, tenendo fede ad un appuntamento annuale arrivato alla sua 49esima edizione. A partecipare alla fiera internazionale del settore alberghiero e della ristorazione quest’anno sono stati più di 750 espositori provenienti da tutto il mondo, più di 70 buyer internazionali e più di 20.000 visitatori.

Il settore dell’Open Air è stato uno dei protagonisti indiscussi dell’edizione 2025 della fiera, grazie al contributo di FAITA FederCamping, che rinnovando la sua partnership con la fiera, quest’anno ha organizzato numerosi panel e l’intero calendario di incontri che si sono svolti nel padiglione Outdoor Boom Arena. I temi principali che si sono trattati durante le quattro giornate dell’evento hanno riguardato la sostenibilità ambientale, l’accessibilità nel turismo Open Air e l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’IA nel settore Outdoor.

L’accessibilità nel turismo Open Air

Uno dei temi centrali, quindi è stato quello dell’accessibilità, che ha aperto la seconda giornata di fiera con il convegno intitolato “Il Turismo sostenibile e inclusivo. Manuale operativo per la sostenibilità e l’ospitalità accessibile”. L’incontro, a cura di Roberto Vitali (CEO di Village for All – V4A), Marco Sperapani (Direttore Nazionale di FAITA FederCamping) e Fabio Poletti (Presidente di FAITA Trentino), ha dato una nuova prospettiva al tema dell’accessibilità nelle strutture all’aria aperta, fornendo spunti di riflessione e dati concreti su cui basarsi per iniziare a cambiare la concezione stessa dell’accessibilità nel turismo Open Air.

Durante il panel è stato presentato il Manuale operativo per la sostenibilità e l’ospitalità accessibile, a cura di Roberto Vitali (CEO di Village for All – V4A), Silvia Bonoli (Direttrice e Project Manager Village for All – V4A) e Paola Fagioli (Responsabile etichetta ecologica per strutture ricettive presso Legambiente Onlus) e realizzato grazie alla sinergia tra FAITA FederCamping, l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo e Village for All – V4A. Inoltre, sono stati dati aggiornamenti sul progetto del nuovo protocollo ESG per il settore Open Air, supportato da FAITA FederCamping, che punta a fornire chiavi di lettura chiare e immediate per migliorare l’accoglienza e la sostenibilità sia sociale che ambientale delle strutture ricettive all’aria aperta.

Un’opportunità da cogliere

Ha aperto il convegno Marco Sperapani, Direttore Nazionale di FAITA FederCamping, il quale sottolinea come il settore dell’Open Air stia vivendo un momento di profondo cambiamento. Se in passato, infatti, “si andava in una struttura all’aria aperta per una scelta di tipo economico, oggi si va in un campeggio o in un villaggio per una scelta emozionale”. Non solo però, perché oggi i turisti dell’Open Air fanno anche una valutazione più consapevole e ponderata della destinazione della loro vacanza, guardando “sempre di più alla qualità, ai servizi, alla sostenibilità e all’accessibilità”.

In Italia ci sono 7,6 milioni di persone con disabilità permanenti (Registro della disabilità 2021). Questo numero però sale di ben 12,6 milioni se si considerano anche tutti coloro che hanno avuto una disabilità temporanea, magari per un incidente o una malattia, arrivando ad includere circa un terzo della popolazione italiana. Chi ha colto questa sfumatura è riuscito, nel corso del 2024, come mostrano i dati presentati al convegno di HospitalityRiva relativi alla Costa Veneta, ad aumentare il proprio fatturato del 15%, e a registrare un aumento delle prenotazioni del 12,8%.

Non più accessibilità, ma accoglienza

L’intervento centrale dell’incontro è stato quello di Roberto Vitali, esperto di turismo accessibile e CEO di Village for All – V4A, che ha gettato una nuova luce sull’argomento dell’accessibilità. Secondo Vitali si deve cambiare il paradigma, poiché “non è la disabilità che va in vacanza, ma sono le persone con le proprie famiglie, con i propri amici, con i propri desideri, le proprie abitudini, le proprie aspirazioni”.

Quello che fa la differenza è permettere agli ospiti, in totale autonomia e sicurezza, di:

  • raggiungere le diverse aree della struttura,
  • muoversi nell’ambiente,
  • comprendere e capire le informazioni,
  • interagire con lo spazio circostante,
  • usare gli spazi della struttura.

Come sottolinea Vitali, “l’accessibilità serve a tutti, quindi non si chiama più accessibilità, ma qualità: ambientale, della comunicazione, dello stare in vacanza”. L’accessibilità, come sottolinea il co-fondatore di Village for All – V4A, non riguarda infatti solamente il tema architettonico. A questo riguardo, Vitali cita il PEBOA, il Piano di Eliminazione delle Barriere all’Ospitalità Accessibile, sottolineando che l’accessibilità passa anche per l’inclusione, e che per ottenere buoni risultati bisogna investire sulla formazione strategica del personale: “se andate in giro seduti su una sedia a rotelle, scoprirete che a questo livello il mondo ha altre caratteristiche, e quindi la formazione è fondamentale”.

FAITA Open Air 2030

accessibilità nel turismo

La parte finale del convegno ha dato spazio al protocollo ESG per il settore Open Air, inserito nell’ambito del progetto FAITA Open Air 2030. Questo progetto, che ha l’intento di promuovere l’integrazione di pratiche sostenibili e accessibili nelle strutture ricettive italiane, passa per la promozione di un sistema di rating basato sull’ambiente (Environmental), sulla responsabilità sociale (Social) e sulla Governance: il protocollo ESG.

Federica Vazzola, di IMQ eAmbiente, esperta di ingegneria ambientale e sostenibilità nel territorio nazionale, ha parlato del lungo lavoro in collaborazione con FAITA FederCamping, che soprattutto nell’arco del 2024 ha portato a enormi passi avanti nel progetto, che è ora arrivato alla sua fase 2.0. Come ha spiegato la stessa Vazzola, il protocollo ESG è uno strumento che permette di “quantificare il livello di sostenibilità e accessibilità delle strutture, fornendo dati concreti e indicatori chiari. Il nostro obiettivo è supportare le imprese turistiche nel loro percorso di transizione ecologica e inclusiva”.

Marco Sperapani in chiusura, sottolinea inoltre che “le aziende che si approcciano all’ESG sono quelle che performano meglio, che hanno un fatturato più alto e una produttività più alta”. Aggiunge, infine, che “il bilancio ESG sarà un elemento di valutazione per i prossimi bandi e finanziamenti nazionali e comunitari”. Quella di trasformare le strutture ricettive italiane in eccellenze dell’accoglienza è una sfida enorme, che però può essere vinta lavorando quotidianamente al miglioramento della sostenibilità, dell’inclusività e dell’innovazione.

Grazie a questi progetti, il turismo Open Air italiano può realmente diventare un punto di riferimento per un nuovo approccio al viaggio, che sia più consapevole, attento e sostenibile.

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