Iniziano a vedersi i frutti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), negoziato nel 2020 dal governo Conte II ed in via di attuazione dal governo Draghi. Per il comparto turistico, con il dicastero guidato dal Ministro Massimo Garavaglia, ha visto d’apprima il 6 novembre del 2021, pubblicato il D.l n.152 che all’art. 1, si introduceva un contributo ed il credito d’imposta per le imprese alberghiere, del turismo all’aria aperta compresi i campeggi, agriturismi, complessi fieristici, porti turistici, strutture balneari e termali ed i parchi tematici.
Il credito d’imposta, equivale fino all’80% delle spese ammissibili, utilizzabile solo in compensazione dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, e comunque entro il 31 dicembre 2025. Il credito d’imposta è cedibile, in tutto o in parte, a soggetti terzi (banche e altri intermediari finanziari) e comulabile con il contributo a fondo perduto, che invece, è valido fino al 50% delle spese ammissibili, per un importo massimo di 40.000 euro. Il contributo viene erogato con bonifico bancario in un’unica soluzione, a conclusione degli interventi. È tuttavia possibile ottenere un anticipo fino al 30% dell’importo totale.
Ricordiamo infine, che il contributo a fondo perduto, può essere aumentato:
- fino a ulteriori 30.000 euro se almeno il 15% delle spese sono destinate alla digitalizzazione e innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica
- fino a ulteriori 20.000 euro per le imprese con i requisiti previsti dall’art 53 del Decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198. Più precisamente: per l’imprenditoria femminile, per le società cooperative e le società di persone costituite per almeno il 60% da giovani fino a 35 anni; per le società di capitali con almeno i due terzi quote possedute da giovani e con organi di amministrazione costituiti per almeno i due terzi da giovani; per le imprese individuali gestite da giovani, che operano nel settore del turismo
- fino a ulteriori 10.000 euro per le imprese con sede operativa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La misura annunciata nel 2021, ha visto l’avvio nel febbraio 2022 con le registrazioni alla piattaforma di InvItalia IFIT per ottenere l’accesso al contributo da parte delle imprese turistiche interessate dal provvedimento. dal 28 febbraio fino al 30 marzo, le imprese hanno avuto la possibilità di accedere così al portale per presentare i moduli e compilare la domanda, nonostante il breve preavviso con cui la stessa InvItalia ha presentato sul sito i moduli e le istruzioni: appena dieci giorni prima, rischiando di pregiudicare l’assegnazione dei fondi che sarà fatta seguendo l’ordine cronologico di presentazione della domanda ed entro i limiti del finanziamento.
Nel report pubblicato dal Ministero del Turismo ed in immagine sotto, si possono vedere i contributi totali richiesti al sistema, pari a 5,974 domande presentate al sistema con il centro-nord che ne rapprsenta la maggioranza con le sue 3,843 domande presentate rispetto alle appena 2.131 del mezzogiorno. Appare interessante notare, come, la maggior parte delle domande rappresentano le micro e le piccole imprese (rispettivamente 3304 e 2280) a sottolineare la natura delle imprese a vocazione turistica nel nostro paese, per lo più di piccole dimensioni e a gestione familiare ed invece, la maggioranza dei finanziamenti richiesti riguarda interventi di efficentamento energetico e di riqualificazione dell’edilizia stessa.
Per i campeggi nello specifico, le domande presentate sono state ben 173, pari ad un totale degli incentivi superiore ai 47 milioni di euro ripartiti fra il credito d’imposta di 40 milioni ed il contributo a fondo perduto di ben 7 milioni di euro. Seppur i dati presenti nel report, rappresentino un primo passo verso la creazione di un archivio di open data accessibile a tutti, li possiamo considerare un buon traguardo per il settore del turismo openair.
Precisiamo infine, che il report presentato dal Ministero ha valore meramente informativo e che, in nessun modo dà diritto al credito d’imposta e/o al contributo, dato che, i fondi, devono essere ancora elargiti.