Emergenza acqua in Sicilia

Come il cambiamento climatico può cambiare il turismo

In Sicilia non piove da mesi ed oramai è emergenza acqua.
Il Presidente della Regione Renato Schifani ha dichiarato lo stato di emergenza e chiesto al Governo l’intervento delle navi cisterna della marina e dei desalinizzatori. Tutto questo però potrebbe non bastare.

Emergenza acqua: previsioni estive

Con l’estate alle porte,El Niño che renderà anche da noi l’estate più calda ed una forte dispersione idrica dovuta alla vetustà della rete di distribuzione, saranno molti i problemi per residenti e turisti. Così mentre si ipotizza il razionamento per le industrie e l’agricoltura, già si pensa al passo successivo: razionare l’acqua anche per l’uso civile, turisti inclusi.
Le associazioni di categoria del settore turistico, chiedono da tempo una soluzione strutturale, visto che questo sarà il quarto anno consecutivo di siccità per l’isola e che, difficilmente si può razionare l’acqua per uso civile.
Ricordiamo che proprio per fronteggiare i rischi collegati al cambiamento climatico, sono stati previsti fondi appositi nel PNRR compresi stanziamenti proprio per risistemare le condutture idriche. Obbiettivo del Governo e del Governatore è evitare una situazione simile a quella che si verificò a Cape Town nella Pasqua e nei mesi seguenti del 2018.

In quel periodo l’estate fu molto calda ed in inverno non c’erano state precipitazioni, con la conseguenza che l’acqua ad uso civile fu razionata e che molti alberghi videro un netto calo degli arrivi e delle presenze proprio per il timore di rimanere senz’acqua e per il rischio di disordini sociali. Si dirà: Palermo non è Cape Town, è vero ma dobbiamo imparare dalle altre situazioni per evitare che simili problemi si possano verificare anche da noi.

Se infatti per il breve termine si pensa di usare le navi cisterna, per il lungo periodo, si ipotizza la costruzione di desalinizzatori come quelli usati a Dubai, con lo scopo di evitare crisi future e garantire la sicurezza idrica alla Sicilia. Sempre in un’ottica futura possiamo immaginare come nei prossimi vent’anni, le regioni del sud Italia, che già adesso rischiano una forte desertificazione e patiscono gli effetti della siccità, vedranno una diminuzione degli arrivi e delle presenze di turisti stranieri ed italiani.
Questo proprio perché il nostro Paese si sta desertificando ed il mediterraneo tropicalizzando con temperature molto al di sopra delle medie stagionali. Pertanto, come già adesso determinate colture si spostano sempre più a nord ed in quota, allo stesso modo i flussi turistici potrebbero cambiare. Occorre agire tempestivamente ed in maniera radicale, innanzitutto azzerando le perdite del sistema di distribuzione ed in seconda istanza aumentando la capacità di stoccaggio ed approvvigionamento idrico per evitare che i flussi turistici mutino di destinazione in Sicilia ed in Italia.

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